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Alcuni studiosi inglesi hanno registrato suoni emessi dal Sole, notando che le onde sonore che si propagano dagli archi magnetici del Sole si diffondono come il suono prodotto da corde di chitarre o da strumenti a fiato. E’ un suono, un’armonia musicale generata dal campo magnetico nella parte esterna dell’atmosfera. La registrazione era già stata ottenuta circa tre anni fa e durante un convegno della Royal Astronomical Society era stato spiegato il fenomeno. Le onde acustiche prodotte sono state misurate dai ricercatori in maniera indiretta con il satellite Soho (Solar Heliospheric Observatory ) e convertite in seguito in formato audio con delle frequenze
La musica del sole:
udibili all'orecchio umano (le frequenze originali erano migliaia di volte più basse di quelle percepibili dal nostro udito) per mezzo di uno strumento chiamato Michelson Doppler Imager (MDI) montato sul veicolo spaziale Soho. Immaginate la superficie oscillante del Sole che si comporti come una sorgente sonora. Ad esempio, un altoparlante produce un suono, generando onde di compressione in aria a causa del movimento del cono. Queste onde di pressione sono rilevate dall'orecchio e trasmesse come impulsi elettrici al cervello. Allo stesso modo, gli spettrometri BISON sono sensibili alle righe spettrali nella luce del sole. Osservando lo spostamento Doppler delle linee spettrali siamo in grado di ricostruire il movimento della superficie solare e calcolare le frequenze attuali. In base a questo studio si è pensato di poter ascoltare il suono del sole. Come per molte fonti audio, questi non sono i toni puri e abbiamo bisogno di estrarre le note che sono di interesse per noi.  Le note che sono state rilevate hanno una frequenza di circa 3 MHz in un periodo di circa 5 minuti. Se si considera un diffusore che impiega 5 minuti per spostare il cono di un solo ciclo in-out, allora è chiaro che questo suono è incomprensibile. Quello che è stato fatto dai tecnici studiosi del progetto è prendere i dati rilevati e aumentare la velocità di circa 100.000 volte, portando il segnale di 3 mHz  in un segnale di 300 Hz. La tabella seguente riporta le frequenze delle note della scala musicale, dimostrando che una frequenza di 300 Hz corrisponde una nota leggermente superiore a D.


Gli enormi archi coronali oscillano come se qualcuno pizzicasse le corde di una chitarra (oscillazioni trasversali) o come se qualcuno soffiasse in uno strumento a fiato (oscillazioni longitudinali). Gli archi magnetici, fanno notare gli esperti, vibrano "pizzicati" da potenti esplosioni che avvengono alla loro base.

ECCO I SUONI CHE SONO STATI REGISTRATI:

L = 0, n = 20 nota. in questo campione audio è stato utilizzato un filtro "band pass" per isolare il suono specifico, con una frequenza di 2,899 MHz nella scala dati BISON aumentato a 289,9 Hz nella gamma udibile.

L = 0, n = 20, 21 accordi. In questo file è stato usato un filtro per selezionare due modalità, a 2,899 MHz e 3,034 MHz, che può essere visto come un picco doppio nello spettro di potenza.

Filtro "band pass" a banda larga.  Questo è il primo minuto del file esteso dopo che è stato filtrato per eliminare le frequenze al di fuori della gamma di rilevazione delle oscillazioni solari.  Il filtro ha una risposta molto più ampia rispetto ai filtri utilizzati per individuare le singole modalità, per cui sono presenti meno rumori di fondo.

C
D
E
F
G
A
B
264 Hz
297 Hz
330 Hz
352 Hz
396 Hz
440 Hz
495 Hz
Le onde acustiche generate da ognuna di queste esplosioni viaggiano a una velocità che può variare dalle 45mila alle 90mila miglia l'ora e possono rilasciare un'energia pari a milioni di bombe all'idrogeno”. Richard Fisher, direttore della Divisione di Eliofisica della Nasa ha annunciato che il sole, dopo un periodo tranquillo e relativamente lungo sta incrementando la sua attività ed entro il 2013 potrebbe emettere nel sistema solare una quantità di energia magnetica finora senza precedenti. Secondo il professor Fay- Siebenbürgen, direttore del Research Group presso l'Università di Sheffield tutto ciò è dovuto alle esplosioni solari, prevedibili ed arginabili attraverso lo studio della musica prodotta dal sole. In conseguenza alle esplosioni, si creerebbe una tempesta potrebbe arrivare sulla terra con un'intensità tale da distruggere apparecchi elettronici,surriscaldare le nostre reti di energia elettrica e danneggiare i nostri satelliti artificiali causando danni economici stimati venti volte superiori a quelli provocati dall'uragano Katrina. Per il professor Fay-Siebenbürgen però, le esplosioni solari potrebbero essere previste e se ne potrebbe capire l'entità grazie allo studio dei suoni prodotti dai giganteschi archi magnetici osservati sulla corona e che i ricercatori sono riusciti a registrare ed analizzare per la prima volta. Gli studi effettuati farebbero infatti pensare che questi archi, alcuni dei quali lunghi più di 100mila chilometri e di cui la corona solare è piena, siano responsabili delle esplosioni, note come brillamenti solari, e che siano fondamentali nel determinare la fisica della corona solare.
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