.
Copyright MutateMente.com -  All Rights Reserved.
E Dio disse:
"Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la Terra, e ogni albero fruttifero che fa seme. Questo vi servirà di nutrimento..." E Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
(Genesi, 1. 29,31)
"Non essere tra quelli che si inebriano di vino, né fra coloro che son ghiotti di carne!"
(Proverbi, 23, 20)
I riferimenti alla carne riportati nei Vangeli altro non sono che traduzioni forzate della parola generica "cibo". Fedeli agli insegnamenti di Gesù Cristo ed alle Sacre Scritture, i primi gruppi cristiani erano infatti strettamente vegetariani, così come gli Esseni, tra cui visse per un certo periodo anche Gesù. Diversi testi storici riportano in effetti che Gesù era vegetariano, così come i 12 Apostoli, tuttavia la chiesa introdusse l'uso di cibarsi di carne nel IV sec. d.C. per soddisfare i desideri dell'imperatore Costantino, gran divoratore di animali, al fine di ricevere da questi il riconoscimento di Religione di Stato del Sacro Romano Impero, a seguito della "conversione". Da allora in poi i cristiani non vennero quindi più perseguitati ed impalati, anzi, iniziò una feroce "conversione" forzata dei pagani, pena la tortura e la morte a chi la rifiutava. Tuttavia alcuni gruppi Cristiani (es. Catari e Valdesi) nel tempo mantennero l'uso di non cibarsi di carne, sfidando così il dominio incontrastato della Chiesa e la sua terribile autorità. Essi vennero perciò sistematicamente e ferocemente trucidati: enormi roghi collettivi arsero per secoli nelle campagne di tutta Europa a severo monito di cosa significasse disobbedire all'infallibilità del Papa. Una delle prove per identificare i "colpevoli" era appunto quella di obbligare le persone ad uccidere un animale e/o mangiare carne: chi si rifiutava veniva automaticamente condannato a morte come eretico. Così feroce è stata per gli occidentali la repressione della libertà di alimentarsi senza carne, che ancor oggi in molti di loro vige il paradigma ed il terrore psicologico che "è impossibile vivere senza carne": e in effetti, per certi versi, in passato lo è stato.
Il nutrimento non è un fattore puramente fisiologico:
San Gerolamo (IV-V secolo d. C.) è una delle figure colossali del cristianesimo antico , fu l'autore della vulgata, la prima traduzione della Bibbia in latino. San Gerolamo fu anche uno strenuo difensore della pratica alimentare cristiana delle origini, il vegetarismo. Nella famosa, ma poco letta, Adversus Iovinianum egli scrisse: " dopo la venuta di Gesù non possiamo più mangiare carne." Perché? Perché San. Gerolamo conosceva bene la Genesi, avendola tradotta, e nelle parole divine l'uomo viene chiaramente indicato come vegetariano (come da nota all' inizio pagina). San Gerolamo ha anche smascherato il cosiddetto permesso, dato dopo il Diluvio, di mangiare carne, definendo quel passo come una interpolazione tardiva, indice di un basso periodo spirituale. Per il Santo, la venuta di Gesù costituisce  la venuta della perfezione originaria, invece la vittoria sul peccato originale consente a ogni cristiano sincero di tornare ad una alimentazione pura e non violenta. E' improbabile in questa vita evitare completamente la violenza, fondamentale però è prendere deliberatamente le distanze da ciò che avviene a causa nostra, quando noi potremmo avere le alternative.
La tradizione indovedica insegna il rispetto di tre importanti parametri a tal fine: tempo, luogo e circostanza. Se per esempio si vivesse al Polo Nord, dove non sono presenti numerosi alimenti sostitutivi, sarebbe difficile riuscire ad astenersi completamente da quelli a base di pesce. In circostanze diverse, perciò, dobbiamo tenere conto di quelle che sono le reali possibilità alternative e non scansare con tanta facilità e superficialità una buona alternativa che ci eviterebbe di incorrere in attività "ugra-karma" (L'aggettivo ugra significa 'terribile' e, preposto al termine karma, indica quelle azioni che infrangono pesantemente l'ordine cosmico e che sono perciò portatrici di grandi sofferenze, sia per chi le subisce che per chi le compie). Nella Bhagavad Gita (uno dei più antichi libri sacri ed uno dei principali testi vedici dell' induismo) viene attribuita agli animali un'anima, della stessa sostanza di quella umana, ma con un differente grado di coscienza, capace anch'essa di raggiungere stati di spiritualità elevata. L'etimo stesso di "animale" deriva da "anemos", anima, spirito, il soffio vitale presente in tutte le creature viventi.
Il maestro Aivanhov parlando di nutrimento disse: "Il nutrimento è una lettera d' amore inviata dal Creatore, lettera che va decifrata. Si tratta della lettera d' amore più potente e più  sorprendente poichè dice: "Vi si ama ed in questo modo Vi si porta la vita, la forma". Il nutrimento ha ricevuto irradiazioni da tutto il cosmo, dal Sole dalle stelle dall' atmosfera e dai quattro elementi che hanno lasciato su di esso delle impronte indelebili ma reali. Essi l' hanno impregnato di ogni sorta di particelle, di  forze e di energie. Se gli uomini ne fossero coscienti, se sapessero valutare la ricchezza ed il valore del nutrimento, se pensassero a ringraziare il cielo e mostrarsi colmi
d' amore e di riconoscenza, potrebbero scoprire, captare, ricevere
e decifrare tutti quei messaggi.  Se il nutrimento da vita all' uomo ciò significa che il nutrimento stesso già possiede la vita che vi è stata introdotta dal Creatore, vita che ha bisogno di essere esaltata. Dobbiamo quindi risvegliarla, riscaldarla con le nostre benedizioni e sopratutto con la nostra gratitudine. Si mangia per ricevere la vita che Dio ha messo nel nutrimento. Il pasto è come il concepimento di una creatura. Il Cristo tramite il nutrimento ci da la vita, e se si ha la consapevolezza di ricevere il corpo ed il sangue di Cristo, si entra in contatto con il suo spirito." Peter Deunov, (a sua volta maestro di Aivanhov) ci insegnò che la nutrizione non è solamente un processo fisico, è soprattutto un processo spirituale. La nutrizione è legata al sistema nervoso simpatico, ai sentimenti e non appartiene al mondo fisico, ma ad una cultura superiore. Nei tempi antichi raramente c'era una rigida differenza tra cibo fisico e spirituale. L'Eucaristia, o Santa Comunione, per esempio, nelle prime comunità cristiane non era distribuita nella forma di una piccola ostia. L'Eucaristia era un vero cibo, un banchetto completo che integrava cielo e terra. Si riteneva che Dio fosse nel cibo e le donne, come tradizionali custodi della cucina, rivestivano il ruolo spirituale più importante. Poi le cose cambiarono, perché le donne furono escluse dalla guida religiosa, e si aprì un varco tra la vita fisica e spirituale che divenne irreversibile.
Se l'uomo non sa nutrirsi il suo pensiero non sarà chiaro e fresco. Se mangi senza capire il senso della nutrizione commetti un delitto. Molte cose dipendono dalla nutrizione. Se l'uomo sa come mangiare ha risolto uno dei compiti più importanti della propria vita. Tutto ciò che dal mondo esterno entra nell'organismo fisico  deve subire una trasformazione. Quando vengono introdotti gli alimenti nel corpo (siano essi di natura vegetale o animale) per poter liberare le energie vitali che contengono, l'organismo umano deve rompere, distruggere, annientare la forma fisica dell'alimento per potersene adeguatamente servire, per reintegrare le energie consumate nelle attività quotidiane. Più vitale sarà l'alimento ingerito, maggiormente sarà ricco di energie vitali, più facile sarà per l'essere umano la rottura della forma del cibo e, per conseguenza, si potranno ricavare maggiori energie per il proprio sostentamento. Per mantenere integra la sua forma, per conservare la sua salute il corpo fisico umano deve perciò essere permeato da un corpo eterico ricco di forze vitali. Questo processo può aver luogo soprattutto grazie all'alimentazione; finché verrà ingerito cibo sano, il  corpo fisico potrà essere mantenuto in buona salute.
In base alla visione del Movimento per la Coscienza di Krishna, che si attiene fedelmente al testo originale, negare l'anima agli animali è un semplice artificio che giustifica il fatto di mangiarli liberamente, negando invece loro lo status che invece hanno nell'ordine dell'Universo. Nella Bibbia (Genesi, 1, 30) Dio stesso afferma che anche gli animali hanno un'anima. Dal punto di vista evolutivo e spirituale ciò che fa veramente la differenza tra l'animale e l'uomo, è la capacità di quest'ultimo di porsi domande riguardo la vita, la sua origine ed il suo scopo, con tutte le ripercussioni etiche che questa ricerca inevitabilmente comporta. L'uomo che non si pone queste domande resta sul semplice piano dell'animalità. Attraverso una scelta attenta della nostra dieta, possiamo cambiare radicalmente il nostro approccio alla vita, i nostri stati d'animo e la nostra relazione con il prossimo. Il cibo ci nutre ad ogni livello, nutre sia il corpo che la mente, e dalla sua qualità dipende il benessere dell'individuo nell'interezza della sua costituzione psicofisica. Spesso per disattenzione e per la poca importanza che si dà all'alimentazione
si finisce per rifugiarsi in cibi che ci nutrono e che ci danno piacere solo superficiale. Le fritture, gli eccessi di zuccheri, lo scegliere sempre gli stessi cereali per nutrirci, il condire troppo con spezie e grassi, ci fa ammalare, rimanere insoddisfatti e poco lucidi e ciò è controproducente anche su di un piano spirituale, poiché questo tipo di alimentazione non aiuta il nostro impegno nelle pratiche per l'elevazione della coscienza. Secondo il famoso Yogi indiano Yogananda, una dieta ben bilanciata consiste in frutta e verdura abbondanti, e una varietà di cereali integrali, noci, semi, legumi e altri cibi nutrienti dal giardino di Madre Natura. La misura in cui Yogananda ha sottolineato l'importanza di una dieta appropriata è ancora, tuttavia, ampiamente misconosciuta, anche ai devoti che hanno seguito i suoi insegnamenti per molti anni. Per dare un'idea, ognuna delle lezioni di Praecepta di Yogananda (lezioni settimanali scritte per i suoi studenti, che contenevano gli insegnamenti dell'Autorealizzazione) comprende un'intera sezione sulla salute e sulla dieta, insieme a parecchie deliziose ricette create da lui stesso (Yogananda era anche un grande cuoco, gli piaceva cucinare per la sua famiglia e per i discepoli!).
Quando mangiamo, cerchiamo di estrarre dal cibo gli elementi che saranno utilizzati nella formazione del nostro corpo fisico. Ma, dato che l' uomo non è costituito soltanto di un corpo fisico, ma anche di altri corpi più sottili, si tratta di sapere come nutrire questi ultimi che, per ignoranza, rimangono spesso senza nutrimento. Infatti, mentre gli uomini sanno più o meno quale cibo dare al corpo fisico, non sanno nutrire gli altri corpi: il corpo eterico ( o corpo vitale), il corpo astrale (sede delle emozioni) ed il corpo mentale (sede del pensiero).

Il corpo eterico:
Per nutrire il corpo eterico bisogna aggiungere la respirazione. Perciò, mentre si mangia, ci si deve interrompere ogni tanto e respirare profondamente, per permettere al corpo eterico di ricavare dal cibo le particelle più sottili. Solo la respirazione profonda permette questo processo. Ma se si sta parlando o discutendo mentre si ingoia il cibo rapidamente e meccanicamente, il ritmo del respiro è disturbato e le reazioni fisico-chimiche non avvengono normalmente.
Per nutrire il corpo eterico si deve quindi mangiare in silenzio.
Il corpo astrale:
Nello stesso modo in cui un Iniziato ha alimentato il corpo fisico ed il corpo eterico, alimenta pure il corpo astrale. Poiché il corpo astrale si nutre di sentimenti e di emozioni che sono costituiti da una materia ancor più sottile e più elevata delle particelle eteriche, esso può essere nutrito con sentimenti di amore verso il cibo, pensando che questo è una ricchezza, una benedizione e che è stato preparato nei laboratori del Signore. Soffermandosi per qualche istante con amore sugli alimenti, l'Iniziato prepara il suo corpo astrale ad estrarne quelle particelle che sono ancora più sottili di quelle eteriche. Quando il corpo astrale ha assorbito questi elementi, esso ha tutte le possibilità di suscitare in noi sentimenti estremamente elevati: l'amore per il mondo intero, la sensazione di essere felici e in pace e di vivere in armonia con la natura. Inoltre ,quando il corpo astrale ha ricevuto il suo nutrimento, si prova un'indescrivibile sensazione di benessere, ci si sente generosi, pronti a donare e , se si devono sistemare delle questioni importanti, ci si mostra comprensivi, pazienti e benevoli.

Il corpo mentale
Per nutrire il corpo mentale, un Iniziato si concentra sul cibo e chiude perfino gli occhi per concentrarsi meglio. Egli sa che il cibo è una lettera d'amore inviata dal Creatore e cerca di leggerla interiormente. Il cibo rappresenta per lui una manifestazione divina e si sforza, quindi, di pensare ad esso sotto tutti i punti di vista. Si chiede da dove viene, che cosa contiene, quali sono le qualità che gli corrispondono e quali entità se ne sono occupate. Dopo un pasto in tali condizioni, egli si alza da tavola con una comprensione così luminosa, da renderlo capace di compiere lavori intellettuali prodigiosi.
Prima di fermarci a riflettere sul "dubbio amletico" carne si o carne no, è altresì importante considerare alcuni aspetti morali del cibo che ingeriamo:
Verificare se è prodotto in modo naturale, magari biologico, comunque senza uso di sostanze chimiche o di altra natura che possano danneggiare la salute dei consumatori piuttosto che danneggiare l'ambiente. Considerare alimenti la cui produzione non si basa sullo sfruttamento del lavoro dell'uomo, che non si avvale del lavoro di donne o di minori, senza che vengano rispettate le leggi che regolano i contratti di lavoro e ancora di più i diritti fondamentali dell'uomo. Che non determini sofferenze per alcun essere vivente. Preferire alimenti a km 0, prodotto cioè il più possibile a distanza limitata dalla zona di vendita e consumo.
Rinunciare quindi a molti prodotti che arrivano da molto lontano, viaggiano molto e quindi inquinano, sono prodotti in paesi che non rispettano i diritti più elementari delle persone oppure acquistare da aziende che invece si comportano in modo differente (commercio equo solidale). Considerare il cibo che non prevede imballaggi inquinanti ma anzi facilmente degradabili o ancora meglio riciclabili o persino riutilizzabili. Naturalmente proibizione totale o almeno controllo della produzione di ogm. 

Immagino che dopo questa lettura venga spontaneo riflettere su come ci nutriamo e soprattutto trarre conclusioni del tipo "non è facile, non ce la farò mai, ma quanto male mi nutro, dove trovo il cibo giusto ecc. ecc." Nello stesso modo in cui ho iniziato questa pagina citando parti del vecchio testamento o dei vangeli, chiudo con una retorica sul cibo tratta da "I farisei e la tradizione" quando Gesù spiega che fa più male quello che esce dalla nostra bocca  piuttosto di quello che entra, dicendo: "Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo" (Marco 7:15),


Fonti d' ispirazione:
"LA NUOVA TERRA" di Aivanhov      
"LE 3 NUTRIZIONI DAL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO-SPIRITUALE" di Marcello Pamio
"NUTRIZIONE SPIRITUALE" di Rudolf Steiner
"SPIRITUAL DIET FOR DUMMIES" di Franco Santoro
Share |