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In tempo di risveglio, sorgono spontanee e naturali molte riflessioni. Siamo ormai consapevoli di essere eterni, in questa presa di coscienza spesso pensiamo a cosa ci siamo lasciati indietro e cosa abbiamo ancora da scontare. L' essere umano grazie al privilegio di libero arbitrio ha messo in moto dal suo primo momento di esistenza, una legge universale: "causa ed effetto" chiamata anche karma. Proprio per il fatto che l' uomo ha libero arbitrio, agendo di sua volontà deve essere cosciente che la sua scelta avrà una conseguenza, ad una causa corrisponde un' effetto, è la terza legge di Newton:
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. L'attività e la manifestazione di questa legge di causa ed effetto, comincia con la dualità, con la nascita dei due sessi, la divisione della coscienza umana in positiva e negativa, in ascendente e discendente, in coscienza di amore e coscienza di saggezza. Partendo dal concetto che viviamo nella dualità e dobbiamo raggiungere l' unità, dovremo quindi portare un perfetto equilibrio in tutto, fare ogni esperienza completa in una direzione e nella sua opposta, avendo vissuto entrambi nella loro totalità. Se il puzzle non viene completato in una o nell' altra facciata, le pedine mancanti diventano "residui di esperienza" che non sempre sono karmici.
È importante a questo punto dire che il karma non si esprime in modo materiale, ma in termini di vibrazioni, vi faccio un esempio banale: se sbatto continuamente la testa contro spigoli, muro, finestre ecc. non ho il karma della testa ammaccata ma quello del dolore. Di conseguenza non mi andrò ad infilare in situazioni di dolore per caso, ma per necessità. Necessità per esempio di subire un evento o di farlo subire, come potrebbe essere uno shock, piuttosto che un successo o qualunque altra esperienza. Ciò è compreso nel nostro DNA, dal punto di vista della frequenza energetica. A volte pensiamo che per motivo di karma qualcuno abbia compiuto un'azione verso di noi, ma dobbiamo tener presente che anche noi abbiamo la stessa esigenza karmica di ricevere quell'azione per poter emettere una determinata vibrazione, e per il meraviglioso disegno divino, in questo modo anche quel "qualcuno" avrà sciolto un suo debito karmico (non necessariamente nei nostri confronti). Spesso diciamo che il destino non esiste, in realtà il destino è karma, siamo destinati a compiere ciò che abbiamo lasciato in sospeso. Il karma è la vita non costruita che ora si sta costruendo. Il karma viene liquidato con la legge dell' amore e non cercando di evitarlo. Sarebbe opportuno non combattere contro il nostro karma, non pensarci neanche, per non provocarlo. Pensare all' amore e lavorare con esso come unico mezzo tramite il quale è possibile assolvere il nostro karma. Ognuno può chiudere il suo karma, a condizione che applichi l' amore nella sua vita. Perciò, ci si deve chiedere se ci amiamo veramente e se amiamo ugualmente tutti gli esseri. "Ama il prossimo tuo come te stesso" disse il Maestro, la parola chiave sta in "come te stesso". Se non ami totalmente te stesso, come puoi cercare di amare il prossimo? Amarsi totalmente avviene quando si riconosce e si realizza il Dio che c'è in noi. Amare il prossimo arriva come conseguenza ed è possibile quando consideriamo le persone come esseri in cui ciò che è Divino si manifesta. Dato che siamo "karmicamente" legati uno con l'altro, ognuno di noi risponde per la commissione di un reato contro qualcuno. Non c'è perdono per colui che uccide. Dio dice a Caino: "Metterò un segno sulla tua fronte affinché chiunque ti incontri non ti uccida. Se ti uccide, la sua punizione sarà più grande della tua" (Genesi 4,15) Il karma è il risultato della manifestazione disarmonica dell'amore tra le persone. Finché nell' amore delle persone non c'è armonia, il karma tra loro aumenterà, diventerà sempre più pesante. Il karma più pesante che ci portiamo addosso è quello di non aver ancora capito chi siamo e che cosa facciamo su questa Terra.