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IL SIGNOR MAITREYA, Colui che porta la gioia nel Mondo
Secondo gli insegnamenti esoterici di Alice A. Bailey e di Djwal Khul (il Maestro Tibetano), è conosciuto in Occidente come Il Cristo storico, dagli Orientali come MAITREYA, dai Maomettani come l’IMAN MADJI; Egli è anche il Messia atteso dagli Ebrei, essendo l’elemento di vera Trasformazione di questa Era dell' Acquario. Il Signor MAITREYA, o Il Cristo, personifica ed incarna in se stesso, più di ogni altro essere in questo pianeta, il Secondo Grande Aspetto della Divinità, L'Amore di Dio, nella sua più ampia dimensione. È il Grande Signore dell’Amore e della Compassione, il Principe della Pace, fu il Signore della Saggezza. È il nostro fratello maggiore più elevato, essendo passato per tutte le prove e le difficoltà terrene. È l'Istruttore del Mondo, il Maestro dei Maestri e l’Istruttore degli Angeli; essendogli affidata la guida dei destini spirituali degli uomini, risveglia in loro il vero senso interiore del loro Essere: quello di essere figli di Dio e essi stessi Divinità.

Il Signore MAITREYA è apparso in diverse occasioni nella storia, ad esempio come SHRI KRISHNA, circa 3.000 anni a. C., e più tardi come il Bambino KRISHNA dei Gopi, che apparve A.C.  Poi, circa 500 anni più tardi, tornò ad apparire attraverso il suo amato Discepolo Gesù di Nazareth, il quale, come i due personaggi prima citati, preparò il suo Corpo affinché in un tempo determinato potesse essere volontariamente ceduto al Cristo per la Sua Opera di tre anni, dai 30 ai 33 anni. Mediante l’occulto processo dell’"Adombramento", il Cristo Maitreya prese possesso del corpo di Gesù e lavorò attraverso di Lui da quel momento, dal Battesimo in poi. Nell'incarnazione come il Bodisattva Krishna, la Sua fondamentale caratteristica fu sempre l'Amore; allo stesso modo , nella Sua apparizione in Palestina, l'Amore fu di nuovo l'asse centrale del Suo insegnamento; infatti Egli disse: "Vi do questo nuovo Comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato."

Cristo è il Centro ed il Cuore della Gerarchia ed è il rappresentante diretto di SANAT KUMARA, il Signore del Mondo. Egli non ha abbandonato mai il mondo ma per 2.000 anni ha aspettato e ha pianificato il futuro che si avvicina, allenando i Suoi Discepoli e preparandosi. Egli ha fatto sapere che, questa volta, verrà probabilmente senza intermediari. La sua riapparizione fisica nel mondo odierno, insieme ad un notevole numero di Maestri, è imminente. Questa volta non verrà o si manifesterà attraverso qualche Discepolo, come ha scelto di fare fino ad ora, ma si farà conoscere tale e quale Egli è. Pertanto la Nuova Era potrà essere inaugurata da un Glorioso successo.


Maitreya alita nel vento, ride nei ruscelli, brilla nelle stelle, si imporpora nel tramonto e sorride delicatamente nei fiori, effondendo la sua fragrante presenza. Egli danza sul mare delle emozioni e dei pensieri umani, è la gioia racchiusa in tutti i cuori e in tutte le cose. Coloro i cui occhi della saggezza sono ancora chiusi, scorgono i lati oscuri della piaceri fugaci. Maitreya, i cui occhi della saggezza sono aperti, vede soltanto la luce, la gioia e la bellezza, e prega affinchè le anime terrene possano percepirle quando, con devozione, apriranno anch’esse gli occhi onniscienti della saggezza e si ridesteranno alla loro beata immortalità. Il Suo Scudo è un Rifugio per chi è puro, le Sue Frecce sono Ali per chi è fedele, la Sua Spada è una Torcia per chi ha coraggio, il Suo sorriso è Beatitudine promessa a chi è saggio, il Suo cuore è la nostra Casa. La profondità del Suo amore per l’umanità è senza confini, come la Sua potenza. Nonostante ciò, Egli sceglie la via della semplicità. «Nulla di quanto farò sembrerà straordinario, nulla di ciò che dirò sarà strano o bizzarro, il mio approccio sarà veramente semplice», ha affermato prima della Sua missione pubblica. «Io vengo davanti a voi come un uomo semplice». Egli non ci chiama a fare miracoli, ma ad amare e servire.
Figlio Unigenito - Intelligenza Cristica:
Questa confusione tra Figlio dell'uomo, Figlio di Dio; e Figliounigenito, ha creato molta bigotteria nei seguaci delle chiese, che nonhanno mai voluto riconoscere l'elemento umano in Gesù, e che Gesù era unuomo-Dio che si era evoluto fino a diventare uno con Dio. Se Gesù fossestato Dio fin dall'inizio, allora la sua vita e le sue sofferenze primadella crocifissione e sulla croce sarebbero state solo unarappresentazione divina. Mentre un Gesù superuomo, che per mezzo delladisciplina spirituale divenne uno con Dio, mediante i propri sforzi,suscita nel cuore umano più speranza di salvezza di un Gesù manufatto daDio. Senza dubbio un Gesù fatto da Dio poteva conquistare la tentazione, ementre era sulla croce poteva dire: "Padre, perdona loro, perché non sannoquello che fanno" (Luca 23: 34)
Nessuno conosce tanto profondamente come Lui i problemi dell’Occidente; nessuno è tanto strettamente in contatto con coloro che sostengono i migliori insegnamenti e nessuno conosce tanto bene le necessità del momento presente. L'esempio più vivo che abbiamo che rifletta in tutte le sue dimensioni la  fantastica integrazione tra l'uomo e la sua anima divina è riflessa nella vita e nell’opera del Cristo quando agì attraverso il Maestro Gesù. Egli seppe, meglio di chiunque, dimostrare che cosa succede quando l'Anima, in tutto i l suo potere e gloria, si manifesta pienamente in un uomo realizzato. Cristo era l'espressione umana e contemporaneamente Divina della propria Anima. Egli venne nel corpo di Gesù a simbolizzare, attraverso la sua propria vita, quello che ogni uomo deve compiere internamente; la nascita, il battesimo, la trasfigurazione, la crocifissione e la resurrezione sono stadi per i quali devono passare tutti. Dio infatti non ha mandato il Figlio suo al mondo per condannare il mondo, ma affinché per mezzo suo il mondo si salvi. In questo versetto il “mondo” sta ad indicare l’intera creazione di Dio. Nel riflettere la sua intelligenza nel creato, rendendo così possibile l’esistenza di un universo ordinato e armonico, l’intento del Signore non era quello di creare una prigione di finitezza in cui confinare le anime e farle partecipare, volenti o nolenti, a una danse macabre di sofferenza e distruzione. Dio intendeva piuttosto rendersi accessibile come quella irresistibile Forza che spinge il mondo a superare la manifestazione materiale, immersa nelle tenebre dell’ignoranza, per giungere alla luce della manifestazione spirituale. Egli venne “ per mostrare la strada”; Egli era simbolicamente l'Anima Del Mondo. Per questa ragione è scritto nei vangeli: "IO SONO LA VIA CHE PORTA AL PADRE", "SOLO ATTRAVERSO ME SI ARRIVA AL PADRE." Effettivamente solo attraverso l'Anima si può arrivare allo Spirito, al Padre. Dice anche Gesù: "Non è superiore il discepolo al suo maestro, ma ognuno, quando arriverà alla perfezione, sarà come un Maestro" (Luca VI, 40).

Gesù disse: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono lui”. Egli sapeva che il suo corpo fisico era destinato a rimanere sul piano terreno solo per breve tempo; così spiegò a coloro che lo consideravano il proprio salvatore che, una volta scomparso quel corpo (il Figlio dell’uomo) dalla terra, l’umanità sarebbe stata ancora in grado di trovare Dio e la salvezza, credendo nell’onnipresente figlio unigenito di Dio e conoscendolo. Lo Spirito s'accorse che lo Spirito Santo non poteva sostenersisolo con la Sua inattiva onnipresenza, perciò Si manifestò in tutta la creazione vibratoria come l'attiva Intelligenza Cristica, per crearla, ricrearla, preservarla e modellarla secondo i Suoi scopi divini. Per questo la distinta, attiva e differenziata Intelligenza cosciente che esiste in ogni atomo della creazione vibratoria, o Spirito Santo, è chiamata Figlio unigenito (Cristo). Bisogna ricordare che la Coscienza Cristica presente in ogni atomo della creazione è la sola riflessione esistente di Dio Padre; perciò l'Intelligenza Cristica è chiamata Figlio unigenito. Gesù voleva mettere in risalto che chiunque avesse creduto nel suo spirito in quanto Cristo infinito incarnato in lui avrebbe scoperto il sentiero che porta alla vita eterna, grazie alla scienza della meditazione, che conduce a uno stato di interiorizzazione e di elevazione della coscienza.


Il Maestro Gesù, fu, e continua ad essere, un Discepolo del Cristo, e fece il gran sacrificio di cedere il Suo corpo affinché fosse usato dal Cristo. È ben conosciuto nella narrazione biblica dove prima appare come Joshua, figlio di Nun; poi, ai tempi di Esdras, come Jeshua che supera la terza Iniziazione; come Joshua, come si racconta nel libro di Zaccaria; nel Vangelo è conosciuto per due grandi sacrifici: quello in cui consegnò il Suo corpo affinché Cristo l'utilizzasse e quello che si riferisce alla grande rinuncia, caratteristica della quarta Iniziazione. Nella forma di Apollonio di Tyana superò la quinta Iniziazione ed arrivò ad essere Maestro di Saggezza. Da allora rimase ed agì nella Chiesa Cristiana, alimentando il seme della vera vita spirituale tra i membri di tutte le sette, al di là delle separazioni, e neutralizzando per quanto possibile gli errori e gli equivoci di chierici e teologi. È soprattutto la Grande Guida, il Generale ed il Saggio potere dirigente che coopera strettamente col Cristo, agendo come Suo intermediario quando è possibile.

fonti:
"La Luce Adamantina"
"Il Vangelo di Gesù" Yogananda
www.nuovodiscepolato.altervista.org

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IL MAESTRO GESU'