Possiamo dire che il prana assunto attraverso una respirazione
cosciente attraverso il naso, svolge un’azione benefica su vari piani:
- Sul piano fisico: il prana aumenta l’ossigenazione del sangue, vitalizzandolo e purificandolo. Di conseguenza aumenta la vitalità fisica e la longevità.
- Sul piano eterico/astrale: il prana rafforza il corpo eterico, che è la matrice del corpo fisico, e i corpi sottili.
- Sul piano mentale: il prana introdotto con una respirazione cosciente cambia notevolmente il nostro atteggiamento mentale. Aumentano concentrazione, memoria, capacità intellettuali, rilassamento e creatività.
- Sul piano spirituale: la respirazione cosciente sviluppa la consapevolezza interiore, facilitando l’accesso alla realtà superiore.
E' facile constatare come spesso nelle persone il movimento fisiologico della cassa toracica è reso difficile da stati cronici di ansia, stress, nevrosi, depressione, così come da inibizioni psicologiche di origine traumatica o semplicemente "educativa".
La respirazione, in tali casi, è "alta", coinvolge cioè solo la parte medio-superiore del torace e traduce sul piano organico un atteggiamento psicologico di costante autodifesa, un atteggiamento cioè strutturalmente e cronicamente contratto, timoroso di "lasciarsi andare". Si attiva in questo modo il meccanismo fisiologico che ci sostiene negli sforzi: il trattenimento del respiro, come succede appunto quando dobbiamo sollevare un peso da terra, o psichico, ad esempio: sottoporci ad un esame o guidare l’ auto nel traffico ecc. E’ come, insomma, se l’uomo vivesse sempre, sia psicologicamente che fisicamente, nella imminenza di una prova ardua o nel timore di un pericolo imminente. In queste condizioni non permettiamo al soffio vitale di entrare e di uscire liberamente, fluidamente, ma resistiamo al suo ritmo organico naturale provocando una percepibile alterazione dei tempi dell’inspiro, dell’espiro, della ritenzione a polmoni pieni (dopo l’inspiro) o vuoti (dopo l’espiro). Riarmonizzare il respiro è una via dolce ma potente per recuperare la sensazione di ben-essere organico connessa ad un ben-respirare oltre che ad un ben-ragionare, cioè alla capacità di riflettere ed argomentare senza fattori emotivi condizionanti. Volgere l’attenzione al respiro significa dare fiducia alle possibilità di autoguarigione dell’organismo.